L’aggettivo qualificativo

by penelopeelasuatela2020

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L’aggettivo può essere di due tipi:

AGGETTIVO QUALIFICATIVO, se aggiunge al nome una qualità;

– AGGETTIVO DETERMINATIVO, se aggiunge al nome una specificazione (possessore, posizione nello spazio, quantità, numero) e se può avere valore di pronome.

L’aggettivo si accorda con il nome a cui si riferisce e varia nel genere e nel numero.

L’aggettivo qualificativo

In italiano, l’aggettivo qualificativo si può posizionare sia prima sia dopo il nome a cui si riferisce. In generale, l’aggettivo che precede il nome ha una funzione descrittiva e un significato figurato, mentre l’aggettivo che segue il nome ha una funzione restrittiva e un significato letterale.

Il genere e il numero

L’aggettivo cambia nel genere e nel numero, cambiando la desinenza.

Si possono distinguere quattro declinazioni dell’aggettivo qualificativo:

  1. Aggettivi con quattro desinenze: singolare maschile -o, singolare femminile -a, plurale maschile -i, plurale femminile -e;
  2. Aggettivi con tre desinenze (sono quelli che terminano per -ista, -cida e -ita): singolare maschile e femminile -a, plurale maschile -i, plurale femminile -e;
  3. Aggettivi con due desinenze: singolare maschile e femminile -e, plurale maschile e femminile -i;
  4. Aggettivi con una desinenza o invariabili: fanno parte di questo gruppo gli aggettivi pari, impari, dispari, arrosto, amaranto, lilla, rosa, viola, gli aggettivi che terminano con vocale accentata e gli aggettivi di origine straniera che terminano per consonante.
L’accordo dell’aggettivo qualificatico con il nome a cui si riferisce

L’aggettivo qualificativo deve avere lo stesso genere e lo stesso numero del nome a cui si riferisce, ma se l’aggettivo si riferisce contemporaneamente a più nomi allora

  1. se i nomi sono maschili, l’aggettivo deve essere plurale maschile;
  2. se i nomi sono femminili, l’aggettivo deve essere plurale femminile;
  3. se i nomi sono di genere diverso, l’aggettivo deve essere plurale maschile;
I gradi dell’aggettivo qualificativo

Ci sono due gradi dell’aggettivo qualificativo: il grado comparativo e il grado superlativo.

Il grado comparativo stabilisce un confronto tra due o più termini e può essere:

  1. di maggioranza (si ottiene facendo precedere l’aggettivo dall’avverbio più. Il secondo termine viene introdotto con di, quando non è preceduto da preposizione, o con che, quando è preceduto da preposizione);
  2. di minoranza (si ottiene facendo precedere l’aggettivo dall’avverbio meno. Il secondo termine è introdotto con di o con che);
  3. di uguaglianza (Il secondo termine è introdotto con come o con quanto).

Il grado superlativo indica che la qualità è posseduta al grado massimo e può essere:

  1. relativo (esprime il grado massimo rispetto a un gruppo di persone o cose. Si ottiene facendo precedere l’aggettivo da il più e il secondo termine è introdotto con di);
  2. assoluto (esprime il grado massimo senza confronto. Si ottiene aggiungendo il suffisso -issimo. Casi particolari: per gli aggettivi che terminano in -eo, -io, -uo si ricorre a parafrasi; gli aggettivi celebre, acre, integro e salubreprendono il suffisso -errimo; gli aggettivi benefico, munifico, benevolo e malevolo prendono il suffisso -entissimo).

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